CFP – METAMORFOSI: IDENTITA’ IN SMOTTAMENTO (URBINO, 2017)

Metamorfosi: identità in smottamento

Urbino (Italia) – 30 novembre e 1 dicembre 2017

[English version below]

In occasione del bimillenario della morte di Ovidio, l’Associazione Culturale Rodopis e il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo organizzano un Workshop Internazionale dal titolo “Metamorfosi: identità in smottamento”.

Senza dubbio le Metamorfosi sono oggi l’opera più nota del poeta latino: alcuni dei personaggi dell’opera, entrando a diverso titolo nell’immaginario dell’uomo contemporaneo, sono stati al centro di riflessioni, opere d’arte, ulteriori elaborazioni letterarie. Il dramma vissuto da Narciso, Dafne, Ermafrodito (per non fornire che pochi esempi) ci parla e coinvolge da vicino: è il dramma della trasformazione in atto, del momento stesso in cui non si è più e non si è ancora; è la tragedia del confronto con un’alterità che diventa endemica benché respinta, o della difficoltà di abbandonare una forma originaria per abbracciarne un’altra, della tensione al mutamento e a una continua evoluzione che non sempre trova conclusione. Le vicende dei personaggi ovidiani inducono a interrogarsi sulla propria identità, su ciò che rende uguali a se stessi, su cosa garantisca il permanere di un’essenza percepita come irrinunciabile e, d’altra parte, sulla possibilità di rinnegare, dimenticare, superare sé stessi per diventare altro.

Il problema che Ovidio traduce in poesia è lo stesso che oggi ci si pone nella gran parte delle Scienze umane e sociali (dalla storia all’antropologia, dalla psicologia alla sociologia), e che costituisce uno dei maggiori interrogativi filosofici a partire dal XVII secolo. Il Novecento ha segnato la fine, o quanto meno l’eclissi, delle concezioni “forti” o essenzialistiche  dell’identità, per dar spazio ad accezioni “deboli” del termine, che si propongono di includere in un concetto di per sé statico le categorie del mutamento e della relazionalità, dello spazio e del tempo. Si sono infine registrate alcune prese di posizione che invitano all’eliminazione stessa dell’identità (intesa come categoria di analisi) da un discorso scientifico, alla luce dell’inevitabile ambiguità che il concetto presenta. La riflessione sulla trasformazione amplia lo spettro di indagine al rapporto tra identità e alterità, al momento di passaggio tra una forma e un’altra, alla possibilità che tale mutamento si ripercuota su una supposta sostanza; invita infine a interrogarsi sull’esistenza e sui caratteri di un’essenza immutabile, sulla supposta necessità di mantenerla o sulla possibilità di superarla, in una continua dialettica che interpreta le “origini” come radici o come catene.

L’incontro che si propone vorrebbe prendere spunto dall’opera ovidiana per stimolare un confronto interdisciplinare sul concetto di metamorfosi, e sul rapporto tra identità e alterità. Gli abstract potranno riguardare diversi ambiti disciplinari (letterature antiche e moderne; filosofia; sociologia; antropologia; psicologia), e potranno declinare le problematiche poste in termini sia individuali, sia collettivi.

Le proposte di intervento potranno riguardare:

  • le espressioni in ambito artistico e letterario del tema della trasformazione;
  • le problematiche poste dal rapporto identità/alterità in particolari contesti politici e sociali;
  • casi di studio antropologici o etnografici relativi all’incontro tra differenti culture o popolazioni (con particolare attenzione a fenomeni di ibridazione e di insorgenza di una “cultura di frontiera”);
  • la definizione dell’identità individuale attraverso il rapporto con l’altro da sé.

Un approccio metodologico ed epistemologico, che prenda in esame le questioni teoriche connesse al concetto di metamorfosi è fortemente incoraggiato.

Il Workshop prevede due lectiones, tenute dal Prof. Francesco Remotti (Università di Torino) e dal Prof. Massimo Fusillo (Università dell’Aquila). Il giorno 30 novembre, i relatori saranno invitati ad assistere alla performance teatrale Metamorfosi, di Debora Pradarelli e Giulietta Gheller.

Dottorandi, dottori di ricerca e studiosi alle prime fasi della carriera accademica sono invitati a inviare un abstract di massimo 300 parole, in forma anonima, all’indirizzo e-mail: rodopismetamorphosis2017@gmail.com, entro il 10 ottobre 2017. Ogni intervento avrà la durata massima di 20 minuti, con successiva discussione.

I relatori selezionati saranno contattati entro le due settimane successive.

 

Il comitato organizzativo

Giorgia Bandini

Viola Gheller

Caterina Pentericci

_____________________________________________

Metamorphosis: the Landslide of Identity

Urbino (Italy) – 30 November and 1 December 2017

On the occasion of the 2000th anniversary of Ovid’s death, the Cultural Association Rodopis and the Department of Humanities (Dipartimento di Studi Umanistici) of the University of Urbino “Carlo Bo” organise an International Workshop, titled “Metamorphoses: the Landslide of Identity”.

Nowadays the Metamorphoses are surely Ovid’s most renowned work: some of their characters entered contemporary imagery, became the focus of theoretical reflections, art and literary works. The tragedy encountered by Narcissus, Daphne, Hermaphroditus (just to mention a few examples) talks to readers and gets them deeply involved: it is the tragedy of the transformation in action, focusing on the very moment of being “no more” and “not yet”. In Ovid’s poetry we find the tragedy of the encounter with an alterity that becomes endemic while being refused, and the difficulty of leaving an originary shape to embrace a different one; this together with a constant tension to mutation, and to an evolution without conclusion. The incidents Ovid’s characters live push the readers to question their own identity, to wonder about what keeps them the same through space and time, and what stands as pledge of their non-renounceable essence. On the other hand, they stand there to question the possibility of dismissing and forgetting their own self, in order to become something else.

The problem tackled by Ovid in poetical terms is the same with which many fields in the Humanities and Social Sciences (from history to anthropology, from psychology to sociology) have struggled, constituting one of the major philosophical questions from the XVII century onwards. The XX century has put an end to (or at least eclipsed) the “strong” or essentialist conceptions of “identity”, and left the floor to “weak” interpretations of the term, aiming at including in such an intrinsically static concept the categories of change and relationality, space and time. Finally, some scholars proposed a full obliteration of “identity” (intended as a category of analysis) from the scientific and scholarly discourse, in the light of the inevitable ambiguity of the notion itself. The reflection on “transformation” widens the field of investigation to the relationships between identity and alterity, the very instant of passing from one shape to the other, and the possibility that this change may affect one’s very essence. It puts into question the very existence of an immutable essence and its features, the assumed necessity of maintaining or dismissing it, in an ongoing dialectic which interprets the “origins” as either roots or chains.

This Workshop aims at taking inspiration from Ovid’s work in order to stimulate an interdisciplinary dialogue on the notion of “metamorphosis”, and on the relationship between identity and alterity. Abstracts may concern different disciplines (such as ancient and modern literatures, philosophy, sociology, anthropology, psychology), and tackle the envisaged issues both in individual and collective terms.

Proposals may concern (but do not have to be limited to) artistic and literary expressions of transformation; issues linked to the identity/alterity relationship in specific political and social contexts; anthropological or ethnographic case-studies concerning the encounter of different cultures or populations (with a particular focus on hybridization phenomena or the origin of “frontier-cultures”); the definition of personal identity through the relationship with the “other”. We also encourage papers presenting a purely methodological and epistemological approach, taking into account the theoretical issues connected to the concept of metamorphosis.

Official languages of the Workshop will be Italian and English. Each paper should be planned for a 20 minutes presentation.

Confirmed keynote speakers: Prof. Francesco Remotti (University di Torino – Italy); Prof. Massimo Fusillo (University of L’Aquila – Italy). On November, 30th, speakers will be invited to assist to the performance Metamorfosi, by Debora Pradarelli and Giulietta Gheller.

PhD Students and Early Career Researchers are invited to submit an anonymous abstract of maximum 300 words to rodopismetamorphosis2017@gmail.com, by October, 10th 2017. The paper selection will be carried out in the following two weeks.

The Workshop is part of the project “A partire da Ovidio”. 

 

The organising committee,

Giorgia Bandini

Viola Gheller

Caterina Pentericci

 

 

I commenti sono chiusi.