Tra le attività psichiche, il sogno è sempre stata quella più misteriosa e affascinante: ancora privo di una definizione biologica univoca e universalmente accettata, il sogno è, nella psicoanalisi moderna, manifestazione per eccellenza dell’inconscio. Nella mitologia greca, i Sogni sono personificati come demoni alati figli di Notte e di Sonno; essi dimorano sulle sponde dell’oceano dell’ovest, in una caverna confinante con il dominio di Ade, il dio degli Inferi. Sono Morfeo, “il modellatore”, colui che fa prendere forma al sogno e permette la manifestazione di esseri umani all’interno di esso; Fobetore, “lo spaventoso”, che compare nei sogni sotto forma di creature mostruose e terribili; e Fantaso, “l’apparizione”, che genera tutti gli oggetti inanimati sognati dai mortali. Nella prospettiva fatalista tipica del mondo antico, futuro (e quindi destino), attività onirica e attività conoscitiva sono saldamente intrecciati, secondo numerosi esempi tramandatici dai testi greci, latini e giudaici. Stiamo per iniziare un percorso letterario e coreutico nel segno della premonizione onirica: partiremo da sogni che riguardano i singoli individui e gli orizzonti concreti della loro esistenza, per arrivare a profezie sempre più collettive e trascendenti.
Sabato 26 maggio 2018 alle 10.45, presso il cortile della Chiesa di Santa Corona a Vicenza, andrà in scena “Futurus Sum – il sogno premonitore nell’antichità”, spettacolo che coniuga letture da testi antichi e performance di danza contemporanea su musiche originali.
Lo spettacolo – realizzato da Rodopis in collaborazione con Kerkompagnia Danza, la Scuola di lettura espressiva di Bassano e Cassola (VI) e il musicista Emiliano Mele, e sostenuto da ital-gen e da Matteo Bagno – è inserito nell’ambito della XIV edizione del Festival Biblico, avente per tema proprio il futuro, che si terrà a Vicenza dal 22 al 27 maggio 2018.
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